Alla base dell’attaccamento: il bonding
È stato ampiamente provato da numerose ricerche sull’attaccamento che alla base della formazione del legame madre-figlio fondamentali sono le prime interazioni che costituiscono anche le fondamenta identitarie per il bambino stesso e il presupposto per un suo funzionale sviluppo cognitivo e affettivo.
A partire dalla nascita, ma anche durante la fase di gestazione, sussiste nei neonati l’esigenza naturale di essere toccati, stimolati a livello uditivo attraverso la voce della madre, coccolati e avvolti dal calore e l’affetto di un legame esclusivo, intimo e profondo che in psicologia infantile prende il nome di bonding, il quale attiva nel genitore modalità di cura e di accudimento che sono strettamente associati alla sopravvivenza stessa del piccolo.
Ma cos’è il bonding e perché è così importante?
La parola bonding deriva dall’inglese “bond” che letteralmente significa “legame, vincolo” e fa riferimento alla predisposizione materna nel manifestare vicinanza fisica attraverso il contatto e alla capacità di rispondere tempestivamente e in modo adeguato ai bisogni del neonato.
Rappresenta un legame unico che ha inizio nel periodo pre-natale e che si ritiene destinato a persistere nel corso della vita tra madre e figlio, caratterizzato dal desiderio oltre che dal bisogno di allattare, coccolare, giocare, accarezzare e nutrire emotivamente il proprio bambino.
Un passaggio indispensabile che è ritenuto correlato alla formazione dell’autostima e dell’autonomia, oltre che di un buon legame di attaccamento con il caregiver.
È già a partire dal ‘900 che lo psichiatra J. Bowlby, nei suoi noti studi proprio sulla teoria dell’attaccamento, mette in risalto l’interazione tra contatto fisico madre-bambino e lo sviluppo della personalità di questi.
Nelle forme di attaccamento definito sicuro sarà più probabile che il bambino cresca con solidi basi di sicurezza tali da poter determinare maggiore possibilità di stabilità relazionale ed equilibrio.
Differentemente, un attaccamento di tipo insicuro, caratterizzato da instabilità emotiva e difficoltà ad entrare in contatto sintonico con il proprio figlio, può generare disfunzionalità sia nella formazione della personalità del piccolo che nella creazione dei suoi rapporti futuri, anche in età adulta.
Ecco uno dei motivi per cui è tanto importante il bonding all’inizio della formazione della relazione con il caregiver, per quanto sia un processo complesso, condizionato da diverse variabili individuali e ambientali che si possono costituire come fattori facilitanti oppure ostacolanti la sua corretta attuazione.
Quali sono le modalità che possono facilitare il bonding?
Le prime due ore dopo la nascita sono le più importanti per poter avviare al meglio il bonding, ma è da precisare, come precedentemente accennato, che questo processo può avere il suo inizio anche durante i mesi di gravidanza.
Alcune tra le modalità utili ad un buon avvio del bonding potrebbero essere:
- Subito dopo la nascita, se non sussistono problematiche ad impedimento del contatto, garantire la vicinanza skin to skin (pelle a pelle) tra madre e neonato. Il bambino attraverso il tatto, la voce e l’odore della mamma potrà rievocare la sensazione di familiarità e percepire protezione e rassicurazione;
- Saper rispondere prontamente alle esigenze del neonato, discernendo e riconoscendo le sue necessità, ciò rimanda conforto e un senso di sicurezza;
- Rafforzare il legame con carezze, coccole ed abbracci allontanando il timore che ciò sia un errore, in realtà sono aspetti di legame fondamentali per costruire una relazione di fiducia e sicurezza;
- Coinvolgere il padre nel bonding, poichè anche la relazione padre-figlio è essenziale per uno sviluppo adeguato del bambino, per la sua crescita e per il generale benessere familiare.
In conclusione, aspettare un figlio ed accompagnarlo nel proprio percorso di crescita è un’esperienza unica che ogni coppia attraversa in maniera soggettiva in relazione alle personali caratteristiche individuali e di relazione, per cui non esiste un unico modo definibile come corretto. Il bonding però potrebbe aiutare ad accogliere il neonato all’inizio del suo cammino di vita in un ambiente che possa avvolgerlo d’amore e di cure.
Per approfondire:
- Attili G., Attaccamento e legami, San Paolo Edizioni, 2018;
- Bowlby J., Una base sicura, Raffaello Cortina Editore, 1996;
- Montagu A., Il linguaggio della pelle, Verdechiaro, 2021.
Autrice: Ilaria Corona