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La forza delle aspettative: l’effetto Pigmalione e il successo dei bambini a scuola

Nessun bambino è perduto se ha un insegnante che crede in lui” (Bernhard Bueb)

L’effetto Pigmalione, anche noto come “effetto Rosenthal-Jacobson”, è un fenomeno psicosociale che sottolinea come le aspettative degli altri possano influire sulle nostre prestazioni e sui risultati ottenuti diventando una sorta di “profezia che si autoavvera”, in altre parole, ciò che crediamo di noi stessi influenza i nostri comportamenti e quelli degli altri nei nostri confronti.
Questo effetto può verificarsi in vari contesti, come la scuola, il lavoro e lo sport.
Nel contesto della famiglia, ad esempio, già prima della propria nascita, il bambino può essere investito di tutta una serie di aspettative, positive o negative, legate al sistema famigliare, rivelate anche dalla scelta del nome che dovrà ricalcare il modello precedente nel carattere o nel destino.

Ma cosa succede a scuola? Come si manifesta l’effetto Pigmalione nei bambini?

Gli insegnanti hanno un ruolo fondamentale nell’educazione dei bambini e le loro aspettative possono influenzare in modo significativo le prestazioni dei loro piccoli studenti, sin dall’inizio.
In ambito scolastico, l’effetto Pigmalione può manifestarsi quando un insegnante ha aspettative elevate nei confronti di un determinato studente, il quale percepisce queste aspettative e, conformandosi ad esse, si impegna di più per soddisfarle e migliorare le sue prestazioni scolastiche.
Allo stesso modo, se l’insegnante ha aspettative basse nei confronti di uno studente, egli può essere portato a credere di non essere in grado di riuscire e avere successo e, di conseguenza, adottare un atteggiamento negativo o di rifiuto anche nei confronti della scuola in generale.
Gli studi sull’effetto Pigmalione hanno, infatti, confermato che quando gli insegnanti si aspettano che i loro studenti raggiungano buoni risultati, questi tendono a raggiungere livelli di apprendimento più elevati rispetto agli studenti che sono stati considerati “meno capaci”.
Nello specifico, gli insegnanti tendono, inconsciamente, a concentrarsi maggiormente sui bambini che ritengono più intelligenti o capaci, a dare loro più attenzione e ad offrire maggiori opportunità di apprendimento, mentre i bambini che sono stati giudicati meno capaci vengono spesso trascurati.

Quale impatto può avere sullo sviluppo?

Per tali motivi, l’effetto Pigmalione può avere un certo impatto sullo sviluppo della personalità dei bambini: se un bambino viene costantemente etichettato come “meno capace”, potrebbe sviluppare una bassa autostima e una ridotta fiducia in se stesso, il che potrebbe influenzare negativamente il suo comportamento e le sue prestazioni scolastiche nel medio e lungo termine.
Accade, quindi, che le aspettative positive nei confronti di un bambino possono sviluppare in lui una maggiore motivazione, fiducia in se stesso e partecipazione attiva al gruppo classe.
All’opposto, le aspettative negative possono incidere sulla sua fiducia in se stesso, determinando scarsa autostima e minore partecipazione attiva alla classe.

Cosa possono fare la scuola e gli insegnanti per evitare le implicazioni dell’effetto Pigmalione?

Ecco alcune strategie che possono risultare utili:

  1. essere consapevoli delle aspettative che hanno riguardo ai propri studenti ed evitare di attribuire etichette o giudizi che potrebbero influenzare negativamente le loro prestazioni;
  2. offrire un feedback equilibrato ai bambini, ovvero non enfatizzare solo gli errori o solo i successi in modo da aiutarli a sviluppare una percezione più bilanciata di sé e delle loro capacità;
  3. promuovere la fiducia in se stessi incoraggiandoli, dando loro opportunità di successo e sostenendoli nel superamento delle difficoltà;
  4. valorizzare le differenze favorendo in loro una maggiore comprensione e accettazione delle diversità evitando confronti;
  5. utilizzare un linguaggio inclusivo, ovvero un linguaggio non basato sul genere, sulla razza o sulla religione in modo da contribuire a creare un ambiente di classe più rispettoso per tutti;
  6. comunicare con i bambini in maniera empatica, anche grazie ad un ascolto attivo, imparando a sintonizzarsi emotivamente con loro, soprattutto nei primi anni di vita in cui ogni bambino riceve dall’ambiente l’“imprinting” esistenziale più duraturo.

Questi piccoli passi possono aiutare a promuovere una cultura dell’apprendimento in cui tutti si sentano valorizzati e incoraggiati a fare del loro meglio e a partecipare alla classe ricevendo le stesse opportunità di apprendimento.

Per approfondire:

  • Caprara G.V., Oltre l’effetto Pigmalione. Aspettative, motivazione, educazione, Il Mulino, 2006;
  • Ferrari S., L’effetto Pigmalione. Come le aspettative degli insegnanti influenzano la performance degli studenti, Ed. Franco Angeli, 2007;
  • Mannetti L., Insegnare o educare? Effetto Pigmalione e potenzialità dei bambini, ETS, 2003;
  • Selleri P., L’effetto Pigmalione in psicologia e nell’educazione, LED Ed. Universitarie, 2015.

Autrice: Lorella Cartia

 

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