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Cyberbullismo: intrappolati nella rete!

L’avvento della nuova tecnologia ha consentito, indubbiamente, l’accesso a varie possibilità di scambi interpersonali, di intensificazioni di legami, velocizzando la comunicazione anche tra chi è fisicamente lontano, migliorando, così, la vita privata oltre quella professionale.
Il mondo tecnologico di cui attualmente non si può fare a meno, costretti per certi versi a sposarne l’efficacia per avere accesso ai vantaggi che comporta, sottende, però, numerosi rischi di cui è assolutamente necessario essere consapevoli.

Sempre più di frequente la cronaca ci pone di fronte alle gravissime conseguenze, per i giovani adolescenti, per gli adulti e addirittura per i bambini, del fenomeno che porta il nome di cyberbullismo, ovvero una specifica forma di bullismo che si attua attraverso i mezzi tecnologici, accessibili ormai davvero a tutti.
Esso è contraddistinto dalla possibilità, per il bullo, di agire nell’anonimato, rendendogli quel violento potere che fa del cyberbullismo una modalità ancora più pericolosa rispetto al bullismo propriamente detto.
Dietro l’anonimato, il bullo intensifica le prevaricazioni, si può far forza della sua nascosta identità per far dilagare senza freni il suo aggressivo piano. Ciò che sicuramente rende più efferato il fenomeno del cyberbullismo è la velocità di propagazione dell’informazione, poiché ciò che finisce in rete può essere visto in tutto il mondo senza possibilità alcuna di venir poi eliminato.
Mentre nella forma di bullismo, cosiddetto tradizionale, la violenza è agita direttamente contro la vittima in contesti specifici, come la scuola, la palestra, o eventuali altri luoghi di aggregazione giovanile, nel cyberbullismo la vittima è bersagliata continuamente e ovunque dalla potenza degli insulti subiti, senza possibilità di tregua.
Qualsiasi regola morale per il bullo, che dietro la tastiera fa procedere le sue malevoli intenzioni, è completamente indebolita dal fatto che, non vedendo direttamente gli effetti delle offese subite dalla vittima, non ne può percepire la drammaticità né l’intensità.

Nel cyberbullismo una precisazione a parte va fatta per il fenomeno del sexting, il quale consiste nello scambio e nella pubblicazione, sempre in rete, di immagini e video contenenti temi sessuali. Non è raro che giovani adolescenti, che ingenuamente sottovalutano gli effetti della potenza e della velocità di circolazione del materiale sul web, possano inviare immagini o video che ritraggono loro stessi, entrando così altrettanto velocemente nei pericoli della rete.
Le vittime del cyberbullismo subiscono un trauma fortissimo, ancora più devastante per gli adolescenti che tanto danno importanza alla loro immagine sociale, al modo di apparire agli occhi degli altri. Il danneggiamento di tale immagine può avere effetti devastanti.
L’elaborazione di questi traumi risulterà, allora, di fondamentale importanza per riprendere in mano la propria vita, potenziare le personali risorse, superare l’impasse relazionale in cui si può essere caduti.
Fondamentale sarà anche comprendere, all’interno di un eventuale percorso psicoterapeutico, quali esperienze pregresse hanno permesso di rendere la vittima tanto vulnerabile da ritrovarsi intrappolata nella rete del bullo.

Per approfondire:

  • Ferri P., I nativi digitali, Mondadori, 2011;
  • Genta M. L., Brighi A., Guarini A., Bullismo elettronico, Carocci, 2009;
  • Genta M. L., Brighi A., Guarini A., Cyberbullismo. Ricerche e strategie di intervento, Franco Angeli, 2013.

Autrice: Ilaria Corona

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