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Una trappola d’amore: il love bombing

Ricevere delle attenzioni costanti, essere al centro dell’interesse della persona amata, rappresentano dei bisogni comuni che spesso possono portare a confondere una manipolazione affettiva, anche piuttosto pericolosa, con il vero amore.

Si definisce love bombing (letteralmente “bombardamento d’amore”), termine utilizzato per la prima volta in ambito psicologico da Margaret Singer nel 1996, una vera e propria strategia manipolatoria caratterizzata da un eccesso di manifestazioni affettive con le quali si bombarda il partner allo scopo di agire su di lui un totale controllo, sottilmente camuffato dietro comportamenti apparentemente sinceri e amorevoli.
Individuare il love bombing non è semplice, ma quando la percezione rispetto alle attenzioni e alle lusinghe ricevute, segnala un eccesso, un “troppo” soffocante e vincolante, è allora possibile che si sia vittime proprio di questa tattica.
L’obiettivo del love bomber sembrerebbe essere quello di rendere la vittima dipendente da lui, al fine di assicurarsi la sua totale fedeltà e dedizione, in una dinamica relazionale che diviene così disfunzionale e tossica.
Diverse ricerche hanno inoltre dimostrato una forte correlazione tra i comportamenti di love bombing e la personalità narcisistica, tipica di persone che per nutrire la propria autostima necessitano di soggiogare e controllare totalmente il partner.
Essendo questa un’effettiva strategia di sottomissione dell’altro, tende a costruirsi sulle fragilità e ferite, spesso di natura abbandonica, delle proprie vittime e del loro bisogno di cura, affetto ed accettazione.

Ma come si presenta il love bombing e in quali fasi può essere suddiviso?

  • Innanzitutto la vittima, già durante le prime fasi di conoscenza, viene venerata e riempita di doni, attenzioni e parole lusinghiere, vivendo una effettiva illusione amorosa dove si convince di aver davvero trovato la persona giusta. Questa si definisce la fase dell’idealizzazione.
  • Dopo essersi garantito la dedizione del partner, il suo amore e la sua fedeltà, il manipolatore inizia col mostrarsi realmente per quello che è, cambiando anche repentinamente il proprio atteggiamento che diverrà mortificante, distruttivo, freddo e aggressivo, confondendo completamente l’altro. Questa seconda fase viene definita della svalutazione.
  • La terza fase corrisponde allo scarto, momento in cui si assiste ad una effettiva sparizione del love bomber, un allontanamento repentino e ingiustificato che disorienta e ferisce terribilmente la vittima.
  • L’ultima fase è chiamata del recupero dove l’abusante ricompare nuovamente nella vita della vittima, riattivando comportamenti idealizzanti e ricominciando in tal modo il ciclo disfunzionale.

Potenzialmente, tutti possono cadere nella trappola di questa subdola forma di manipolazione, ma le vittime più vulnerabili sono soprattutto le persone “affamate d’amore”, persone che provengono da esperienze infantili in cui non hanno ricevuto cure ed affetto o che si trovano in periodi del proprio ciclo vitale caratterizzati da maggiore fragilità a seguito, ad esempio, di un lutto o della fine di una precedente storia sentimentale.

Esistono dei segnali che possono permettere di poter individuare il love bombing e discernerlo da un vero ed autentico innamoramento, come: complimenti esagerati e promesse affrettate, mettere l’altra persona su un piedistallo e definirla come partner ideale, isolarla ed allontanarla dai propri cari, illudendola del legame esclusivo che li unisce e alterando completamente la realtà.
Per difendersi, laddove si pensi di essere vittima di love bombing, sarà indispensabile dapprima riconoscerlo, individuando segnali iniziali che minacciano da subito il senso di fiducia nell’altro. Domandarsi quali siano i motivi per cui si è caduti nella rete del manipolatore rappresenta la modalità più funzionale al cambiamento.
Per tale ragione, un supporto professionale potrebbe aiutare a comprendere quali siano le ragioni profonde del personale bisogno d’amore, oltre che aprire la strada alla possibilità di conoscere e curare le proprie antiche ferite.

Per approfondire:

  • Canovi A.G., Fuori dal labirinto della dipendenza affettiva, Sperling e Kupfer, 2022;
  • Lauri S., Le trappole della dipendenza affettiva, Flaccovio, 2019;
  • Singer M.T., Cults in our midst, Jossey-Bass, 1996.

Autrice: Ilaria Corona

 

 

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