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Seminare briciole d’amore: il breadcrumbing

Con il concetto di breadcrumbing, che letteralmente significa “briciole di pane”, si fa riferimento in ambito psicologico ad una modalità relazionale disfunzionale diffusa soprattutto, ma non solo, nella realtà virtuale dei social network.
Il comportamento insito nel breadcrumbing è connotato da un approccio comunicativo rivolto all’altro, all’interno di una relazione affettiva, che presenta forte ambivalenza, discontinuità e manifestazioni minime di un interesse non reale, finalizzate ad accendere e mantenere nell’altro la speranza di poter proseguire un rapporto destinato a non andare avanti.
Chi è solito mettere in atto questa strategia di effettiva manipolazione si presenta come molto abile nel non lasciar trapelare le sue reali intenzioni, spesso legate più alla necessità di vedere soddisfatto il bisogno di ricevere la totale disponibilità del partner che ad un vero interesse.
Lasciando piccole briciole d’amore, il manipolatore affettivo sviluppa e porta avanti relazioni di dipendenza emotiva e tossiche, con l’aumento in parallelo di veder nutrita la sua esigenza di controllo e potere.
La componente principale di tale dinamica è rappresentata dall’ambivalenza, da momenti altalenanti tra presenza e assenza che confondono ed illudono la vittima rispetto all’esistenza di un rapporto che non si concretizza e non evolve.
Le briciole d’amore hanno lo scopo di creare disequilibrio e confusione utilizzate proprio per mantenere il controllo sul partner.

Ma come si potrebbe riconoscere il comportamento del breadcrumbing?

  • Il partner assume costantemente atteggiamenti poco chiari, rimandando ad un tempo indefinito appuntamenti o riapparendo nella vita dell’altro dopo periodi di silenzio. A differenza del gaslighting, non scompare mai del tutto ma lascia tracce di sé, briciole appunto, che tengono legato l’altro;
  • rifugge spesso l’incontro di persona, preferendo più quello virtuale; fatica a parlare di sentimenti creando un senso di colpa nella vittima accusata di non fare abbastanza;
  • la comunicazione avviene attraverso l’utilizzo di diversi canali e si presenta come discontinua ed anomala, potrebbe cioè non rispondere a messaggi o chiamate dirette per poi far sentire la propria presenza attraverso un like lasciato sui social, questo è un esempio di cosa si intenda per briciola d’amore.

Il rischio che si corre è quello di intaccare l’autostima di chi subisce e favorire la creazione di cognizioni negative di sé, come il sentirsi impotente e non degno di ricevere amore.

Prendere coscienza di trovarsi di fronte ad un partner manipolativo non è mai semplice e di certo non è una colpa, ma è il primo passo da compiere, quello della consapevolezza, per affrontarlo e superarlo, dimostrando di rispettare per primi i propri sentimenti e bisogni, partendo dall’accettazione che il partner non è realmente interessato ad un rapporto stabile e profondo.
Solo successivamente sarà possibile aprirsi eventualmente al confronto in modo assertivo, esprimendo con una modalità onesta e diretta ciò che si prova e si pensa, e porre termine ai contatti, allontanandosi definitivamente.
Concentrarsi su di sé, le proprie emozioni e dedicarsi alla cura di relazioni funzionali e sane, anche in famiglia o in amicizia, possono rappresentare un supporto e un conforto utili a prendere le distanze dal partner.
La parola d’ordine è avere a cuore se stessi e stabilire degli obiettivi che si potrebbero raggiungere, in amore come in altri ambiti, e ciò potrebbe trovare spazio anche in un percorso di sostegno psicologico, qualora se ne avvertisse la necessità.

Per approfondire:

  • Nazare Aga I., La manipolazione affettiva, Ultra, 2014;
  • Pigozzi L., Amori tossici, Rizzoli, 2023;
  • Schmit G., Il manipolatore narcisista, Il Punto d’Incontro, 2018.

    Autrice: Ilaria Corona

 

 

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