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Quando l’amore diventa ossessione: la limerenza

Durante la fase dell’innamoramento, la vicinanza emotiva tra i partner è molto elevata, si è alla ricerca di un tempo sempre crescente da trascorrere insieme, di ancora più attenzioni e gesti d’amore da parte del partner, di un costante ed intenso desiderio e coinvolgimento emotivo, fisico, sessuale.
Ma quando questi gesti, pensieri ed emozioni si trasformano in ansia ingestibile e in un’ossessione potenzialmente distruttiva, associati ad un’estrema sofferenza ogni volta che il partner si allontana, allora si parla di limerenza.

Ma che cos’è la limerenza?

Il termine “limerenza” è stato coniato nel 1977 dalla psicologa Dorothy Tennov per descrivere lo stadio finale e ossessivo dell’“amore romantico”.
Si tratta di una forma di ultra-attaccamento, malsano, disfunzionale da parte di uno solo dei partner, una sorta di dipendenza affettiva espressa al di fuori della dinamica di coppia ma che diventa dolorosa per entrambi i partner.
All’inizio, può essere confusa per manifestazioni caratteriali eccessive, come la gelosia, ma dietro la limerenza possono nascondersi cause che vanno ben oltre la gelosia.
Esperienze altamente stressanti, carenze affettive, abbandono, tradimenti, traumi relazionali, spesso da rintracciare durante l’infanzia, possono contribuire a generare questo tipo di legami.
Chi soffre di limerenza manifesta l’angoscia di essere abbandonato ogni volta che si separi dal partner, sperimenta una serie di condizioni emotive di insicurezza, solitudine e gelosia estrema e presenta pensieri intrusivi e pervasivi che la avvicinano ad una forma di disturbo ossessivo-compulsivo con interesse esclusivo al campo dell’amore.
Il limerente, in genere, ha una percezione distorta della realtà riguardo l’oggetto di limerenza: gesti neutri possono essere interpretati come intenso interesse nei suoi confronti.
È una persona profondamente insicura tanto da dover trovare, ogni volta, conferma e approvazione di sé e del suo operato nel partner che idealizza attribuendogli un’importanza eccezionale; possiede un Io non ben definito; non è in grado di prendere decisioni; spesso trova appagamento nel possedere l’altro nell’atto sessuale considerandolo un oggetto; vive il costante terrore di non essere ricambiato dal partner; ricorre spesso ad un eccesso di altruismo verso l’altro per convincerlo a rimanere con sé, anche attraverso regali costosi; manifesta continui sbalzi d’umore.
Dal punto di vista neurobiologico, il limerente sente, nella vicinanza al partner, un profondo senso di gratificazione dovuto anche al rilascio di dopamina, detto proprio l’ormone del piacere, ovvero il neurotrasmettitore responsabile dell’attivazione del sistema del piacere e motivazione personale.
Un’altra caratteristica della limerenza è la mancanza di corrispondenza in tutte le manifestazioni espresse nella relazione di coppia.
Ciò porta il limerente ad investire tutti i suoi sforzi nel disperato tentativo di far sentire l’altro nello stesso modo, non accettando un esito negativo.
In realtà, quando sperimenta un simile bisogno, il limerente non sta davvero amando l’altro ma esprime il tentativo di gestire la propria angoscia di abbandono, l’ansia e le sue paure più nascoste.

E cosa prova il partner del limerente?

In genere, all’inizio avverte sensazioni negative, un disagio, confusione, destabilizzazione che tendono ad aumentare fino a fargli sperimentare un senso di oppressione e privazione della propria libertà a causa delle continue intrusioni del limerente.

Come affrontare la limerenza e costruire relazioni sane?

La consapevolezza di sperimentare questo tipo di relazione può causare la vergogna di dipendere da qualcuno, di non sentirsi liberi ed implica profondo dolore ed ansia.
Per questo, il primo passo comporta la consapevolezza di avere un problema.
In questi casi, la psicoterapia, con l’eventuale ausilio di un trattamento farmacologico, può puntare ad una ristrutturazione cognitiva di ciò che ha generato i sintomi di ansia e pensieri ossessivi.
La sfida per il limerente sarà quella di riuscire ad elaborare l’iniziale sofferenza del distacco al fine di ricreare degli spazi personali o condivisi con persone diverse dal partner, riscoprendo interessi e piaceri nuovi e recuperando una indipendenza e la stabilità emotiva perse o mai acquisite prima.

Per approfondire:

  • Gori M.C., Limerenza. Quando l’innamoramento diventa patologia, Paesi Ed., 2022;
  • Schore Allan N., La regolazione degli affetti e la riparazione del sé, Astrolabio, 2008;
  • Tennov D., Love and limerence: the experience of being in love, 1998.

Autrice: Lorella Cartia

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