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Mi piace il Like!

Perché è tanto importante ricevere numerosi Like sui social?
Cosa si nasconde dietro il piacere provato?
Like ossia “Mi piace” è innegabilmente una forma di apprezzamento, un immediato rimando di gradimento che, per certi aspetti, acquisisce ancora più valore dal momento che è visibile a tutti e reso pubblico.
Un Like permette, anche dal punto di vista di chi lo mette e non solo di chi lo riceve, di evidenziare una condivisione rispetto ad un contenuto che richiama una comune credenza, un valore etico o una opinione analoghi, oppure di rimandare semplicemente una reciproca approvazione, gratificante per il ricevente quanto per l’inviante.
Per quanto allora il valore simbolico di un “Mi piace” sia indubbiamente positivo, c’è da domandarsi qual è il limite oltre il quale si possa parlare quasi di una vera e propria dipendenza dal desiderio di ricevere attenzione e approvazione sui social.
L’essere approvati dagli altri è un bisogno umano del tutto normale e necessario, poiché riflette il senso di appartenenza al gruppo, ma ad oggi si assiste sui social ad una situazione che supera il bisogno naturale di considerazione sociale per generare una condizione quasi ossessiva e competitiva basata su quanti Like si hanno più degli altri, dove un numero elevato equivale ad un rinforzo del proprio valore, oltre ad alimentare l’ego e l’autostima di chi lo riceve.
È necessario sottolineare che grazie ai social network è stato, ed è soprattutto oggi, possibile ridurre le distanze fisiche tra le persone garantendo comunque l’opportunità di comunicare e di relazionarsi in una dimensione parallela a quella reale che può certamente favorire la continuità dei legami o la nascita di nuovi rapporti, specie quando eventi straordinari, come l’era del Covid ci ha nostro malgrado insegnato, limitano o impediscono il contatto diretto.
I social divengono così, per i ragazzi in modo particolare, il luogo e la dimensione di vita, investiti di grande significato emotivo e sociale, dove anche un apparentemente semplice Like acquisisce uno smisurato valore.
Non va dimenticato quanto per i giovani conti il sentirsi approvati dal gruppo dei pari, il supporto dei coetanei e il loro riconoscimento divengono basilari nella costruzione dell’identità e del Sé dell’adolescente.
Ecco allora che il valore di un Like assume uno spessore ancora più significativo e rappresentativo che tocca l’autostima, che rinforza la convinzione che un vasto numero di persone stia appoggiando il nostro pensiero, condividendo i nostri stessi ideali, che esiste un gruppo in grado di sostenere e supportare!
Bisognerebbe riuscire a non oltrepassare quel confine tra il senso di gratificazione che rimanda un “Mi pace” e il permettere che questo, in maniera del tutto eccessiva, possa determinare il senso ultimo del proprio valore personale.
Per evitare di cadere nel meccanismo disfunzionale della dipendenza si potrebbe provare a pensare a quanto la vita sui social sia spesso solo apparenza e provare a ritagliarsi spazi quotidiani abitati da realtà più che da virtualità, al fine di saper identificare bene i confini tra queste due dimensioni, spesso difficili da differenziare.
Limitare di conseguenza il tempo trascorso sui social e dedicarsi ogni giorno, con costanza, ad un’attività diversa, da svolgere lontano dai dispositivi tecnologici, un’attività che possa stimolare la creatività, permettere di sentirsi attivi e concretamente efficaci, ma soprattutto che allontani considerevolmente il rischio di essere fagocitati dal mondo virtuale dei social, divenendone schiavi e dipendenti.

Per approfondire:

  • Artieri B.G., Germini L., Fenomenologia dei social network, Guerini Scientifica, 2017;
  • Bissaca E., Cerulo M., Scarcelli C.M., Giovani e social network, Carocci, 2021;
  • Tennenini R., Schiavi digitali, Passaggio al bosco, 2019.

Autrice: Ilaria Corona

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