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La protezione interna: i meccanismi di difesa

Fu grazie agli studi di Sigmund Freud, e ai successivi approfondimenti di sua figlia Anna, che nel mondo psicoanalitico viene introdotto il concetto di meccanismi di difesa, ossia dei processi psichici spesso automatici che rappresentano una risposta a stimoli ambientali, a situazioni in cui si sperimenta un conflitto o per gestire condizioni di stress, svolgendo una funzione indubbiamente protettiva, tentando di preservare il nostro equilibrio emotivo e mentale.

Sono quindi degli strumenti acquisiti nel corso del processo evolutivo individuale e che ogni persona tende ad utilizzare anche se inconsapevolmente per gestire l’angoscia, il mondo pulsionale e per evitare condizioni di pericolo e dispiacere; in altre parole sono rappresentabili come una sorta di impalcatura che ha la finalità di mantenerci in una condizione di maggiore stabilità per non essere demoliti e sopraffatti da tutto ciò che nel mondo esterno o interno potrebbe costituire una minaccia.

Tutti i meccanismi di difesa, nonostante le diversità di funzioni ed utilizzo, presentano delle caratteristiche di comunanza come l’essere reversibili, ossia poter mutare nel tempo, essere inconsci, necessari alla gestione della sfera emotiva e presentarsi come adattivi o disadattivi qualora dovessero essere estremizzati od utilizzati in modo eccessivamente rigido distorcendo la realtà e compromettendo l’adattamento ad essa.
Inoltre, i meccanismi di difesa sono necessari alla formazione della personalità, iniziando il processo di formazione a partire dalla prima infanzia diverranno, nel corso dell’evoluzione personale, la rappresentazione di come ci si relaziona al mondo, ci si difende dai conflitti e ci si adatta alla realtà.

I meccanismi difensivi si possono suddividere tra primitivi, immaturi o di basso livello, ossia quelli sviluppati durante l’infanzia e quelli secondari, maturi e di alto livello che si sviluppano successivamente e che sembrerebbero più produttivi, funzionali ed adattivi nonché utili al raggiungimento di un buon funzionamento sociale.

Alcuni esempi di meccanismi di difesa primitivi sono:

  • La negazione consiste nel rifiutarsi di riconoscere alcuni aspetti della realtà esterna o interna, negando appunto la presenza di un sentimento o di una reazione comportamentale;
  • La proiezione con la quale si tende ad attribuire ad un’altra persona caratteristiche di sé che non si vogliono riconoscere come proprie;
  • La regressione che si presenta laddove risulti impraticabile affrontare un dolore o un trauma regredendo appunto ad uno stadio di sviluppo precedente. Un meccanismo di difesa che si può riscontrare nei bambini quando a fronte di situazioni che alimentano ansia rispondono con modalità comportamentali di quando erano più piccoli.

Alcuni esempi di meccanismi di difesa più maturi sono:

  • L’intellettualizzazione con la quale la persona utilizza il pensiero per evitare di provare sentimenti disturbanti tendendo a porre i fatti a livello astratto così da privarli dei loro aspetti emotivi;
  • La sublimazione dove i conflitti vengono affrontati dirigendo sentimenti o impulsi ritenuti disadattivi in comportamenti considerati socialmente accettati (ad esempio scaricare la rabbia attraverso l’attività sportiva);
  • Con l’umorismo la tensione emotiva e lo stress vengono affrontati e superati ironizzando o evidenziando gli aspetti divertenti di un conflitto.

I meccanismi di difesa sono fondamentali per poter affrontare situazioni di conflitto, angoscia o prospettive di sofferenza, per questo non vanno combattuti ma compresi poiché svolgono un’innegabile funzione protettiva e aiutano a gestire delle sfide emotive.
Un percorso di sostegno psicologico potrebbe favorire la scoperta e l’acquisizione di consapevolezza di quei meccanismi difensivi che fanno parte di noi e fornire la possibilità di utilizzare nuovi strumenti e strategie più funzionali al personale benessere.

Per approfondire:

  • Freud A., L’Io e i meccanismi di difesa, Boringhieri, 1978;
  • Lingiardi V., I meccanismi di difesa, Raffaello Cortina, 2023;
  • White R., I meccanismi di difesa, Astrolabio Ubaldini, 1977.

Autrice: Ilaria Corona

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