Seconda gravidanza: sicuri o incoscienti?
La gravidanza e la maternità rappresentano un evento normativo di vita caratterizzato da profondi cambiamenti in primis per la donna ma anche per la coppia chiamata a modificarsi e a ricoprire un ruolo del tutto inedito legato alla genitorialità con tutte le emozioni e i vissuti psicologici che conseguono la nascita di un bambino.
È in questa delicata fase del ciclo di vita che ogni donna ridefinisce la propria identità femminile attraverso il processo di separazione-individuazione dalla propria madre sperimentando una duplice identificazione con la madre e con il bambino.
Si crea cioè una strana condizione per cui la donna si sente al tempo stesso figlia della propria madre e, e questo è l’elemento di novità, madre del proprio figlio!
I cambiamenti riguardano non solo l’aspetto fisico, che richiede l’accettazione di una nuova immagine corporea per la donna, ma anche e soprattutto gli aspetti emotivi che coinvolgono entrambi i partner.
Infatti, la nascita di un bambino genera anche una ridefinizione del rapporto di ciascuno con i propri genitori che richiede una trasformazione dei confini e delle relazioni con la famiglia d’origine chiamata a instaurare una relazione paritaria e adulta.
Ogni gravidanza viene vissuta ed esperita in maniera differente: sia da un punto di vista temporale (tardivamente o precocemente, subito o dopo vari tentativi), naturalmente o con procreazione assistita, sia da un punto di vista emotivo (ansia, vissuti depressivi o gioia e speranza) e ciò, inevitabilmente, può influire sul modo di affrontare e vivere questo sorprendente evento.
Ma se la scelta di un figlio e l’esperienza della prima gravidanza sono un momento di rivoluzione interna, frutto di aspetti e motivazioni intrapsichici legati spesso allo stile di attaccamento di ciascun partner, la seconda gravidanza, pur accomunata dal desiderio di accudimento e protezione nei confronti del proprio bambino, ha in sé una modalità differente di guardare a se stessi e ai cambiamenti che coinvolgono la mamma e, a valanga, anche il papà e la coppia.
Ma da quali meccanismi interni è guidata la scelta di una seconda gravidanza?
Sebbene le esperienze tra una gravidanza e l’altra siano completamente diverse, sia sul piano fisico che su quello affettivo, ciò che rimane invariata è l’emozione con la quale si aspetta e ci si prepara per l’arrivo di un altro figlio.
Spesso, il desiderio di un secondo figlio viene influenzato dal modo in cui è stata affrontata per la prima volta l’esperienza della genitorialità da entrambi, sin dalla pancia della mamma e per tutte le tappe fondamentali dello sviluppo del bambino sotto molteplici aspetti:
- il punto di vista emotivo, ha a che fare con la capacità di entrambi i genitori di aver fatto spazio sia mentale che fisico al nascituro all’interno della coppia;
- il punto di vista evolutivo ed organizzativo, riguarda la suddivisione dei ruoli e dei compiti di sviluppo di ogni partner;
- il punto di vista personale e famigliare, ovvero l’uso e la condivisione delle risorse di ciascuno a favore di un nuovo equilibrio della neofamiglia.
Se è vero che molte donne che rivivono una seconda gravidanza si percepiscono più pronte, sicure di sé e competenti rispetto alla prima volta, le fantasie, le paure e le preoccupazioni possono presentarsi anche nelle future mamme bis, talvolta raddoppiate: “Sarò in grado di occuparmi adeguatamente di entrambi? Riuscirò a preservare uno spazio per me? Ce la farò nonostante la stanchezza o il sonno?”.
L’esperienza della seconda gravidanza ha sicuramente di diverso, rispetto alla prima, la presenza di un altro figlio che richiede allo stesso modo attenzioni e cure e ciò da un lato non permette alla madre di concentrarsi in maniera totalizzante sul nascituro, come presumibilmente avvenuto col primo figlio, dall’altro, il pensiero di dover ridimensionare anche il tempo e le attenzioni, prima esclusive, da rivolgere al primogenito.
Ciò, non di rado, porta la madre a sperimentare sensi di colpa alternativamente nei confronti dell’uno o dell’altro figlio, sentimenti che possono essere alleviati dalla consapevolezza di aver dato l’opportunità ai due figli di crescere insieme costruendo una autentica relazione tra fratelli nonostante la sana gelosia e competitività che possono scaturirne e che entrambi impareranno a gestire anche per le future relazioni da adulti.
Per approfondire:
- Bastianoni, P., Taurino, A., Famiglie e genitorialità oggi: nuovi significati e prospettive. Unicopli, 2009;
- Raphael-Leff, J., La gravidanza vista dall’interno. Astrolabio, 2014;
- Schaffer, H.R., Psicologia dello sviluppo, Raffaello Cortina, 2005.
Autrice: Lorella Cartia