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La tua mente mi attrae: la sapiosessualità

Il desiderio sessuale ha solo a che fare con l’attrazione fisica?

Sembrerebbe di no!
i parla di sapiosessualità (dal latino sapientia-sapienza e sexus-sesso) per indicare persone che, indipendentemente dall’essere eterosessuali, omosessuali o bisessuali, provano una profonda attrazione non per le caratteristiche fisiche ed estetiche del partner, ma per la sua intelligenza, la cultura che possiede, le sue conoscenze, che richiamano curiosità ed ammirazione in grado di determinare desiderabilità ed attrazione sessuale che vanno al di là della pelle e del fascino esteriore.
In altre parole, per i sapiosessuali a generare desiderio è la spiccata intelligenza dell’altro, la sua mente e le sue doti cognitive, preferendo instaurare una connessione emotiva attraverso la conoscenza e il sapere.
Il sapiosessuale potrebbe quindi essere definito come quella persona che trova nell’alto livello di intelligenza dell’altro la componente sessualmente più attraente rispetto ad altre caratteristiche, comunque riconosciute nel partner, come l’aspetto fisico.
Con questo non si vuole intendere che i sapiosessuali non vedano la bellezza come una caratteristica motivo di interesse, ma che non è questo il fattore alla base del desiderio dell’altro, ciò che è reputato più rilevante dietro l’eccitazione sessuale è appunto l’intelletto.
In base di alcuni studi condotti sull’argomento, sembrerebbe che ad affascinare il sapiosessuale sia soprattutto ciò che viene attribuito alla persona intelligente, come la capacità di risolvere i problemi, il saper prendere delle giuste decisioni o il ritenerlo per tali motivi una persona non superficiale, caratteristiche che potrebbero far sentire di essere al sicuro, protetti e in una prospettiva relazionale con basi di maggiore stabilità.
Merita di essere precisato che la sapiosessualità non è una parafilia, ma fa riferimento ad una preferenza relazionale e sessuale basata sull’intelletto più che sulla fisicità.

Quali sono i fattori che potrebbero permettere di capire se si è sapiosessuali?

Partendo dal presupposto che l’orientamento sessuale rimanda fortemente alla soggettività di ogni individuo, per cui le generalizzazioni sono impossibili e non corrette, sussistono dei fattori che potrebbero essere utili a rispondere alla suddetta domanda:

  • Riconoscere di essere maggiormente attratti da chi si ritiene più intelligente della media, avvertendo la stimolazione mentale anche come sessuale;
  • Provare una sensazione di forte piacere nel dialogo o nelle conversazioni intellettualmente più complesse;
  • Non sentire tanto il desiderio fisico verso il partner quanto riconoscere di desiderarlo a livello intellettivo.

Molte persone sapiosessuali, principalmente a causa di stereotipi e pregiudizi, potrebbero provare difficoltà, frustrazione e vergogna nel rivelare il proprio orientamento o addirittura nell’accettarlo, con conseguenze che indubbiamente si diversificano da persona a persona, ma che potrebbero essere comuni a molti.
Non è raro infatti sentirsi non compresi dagli altri e per questo in forte disagio fino ad autogiudicarsi come inadeguati o patologici.
Autocritiche e conflitti interni potrebbero alimentare ansia e depressione, impedendo sia l’accettazione del proprio orientamento che la possibilità di viverlo apertamente e senza timori.
Sarà pertanto importante concedersi il tempo necessario per giungere ad una completa comprensione della propria sapiosessualità, avvalendosi a questo scopo, e se si avverte il bisogno, del supporto di una solida rete sociale o di un professionista.

Per approfondire:

  • Antonelli F., Genere, sessualità e teorie sociologiche, Cedam, 2018;
  • Carli L., Psicologia delle relazioni di coppia, Il Mulino, 2009;
  • Goleman D., Intelligenza emotiva, Rizzoli, 2011.

Autrice: Ilaria Corona

 

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