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Papà è solo mio! Cos’è il daddy issues

Letteralmente il termine Daddy issues significa “complesso paterno” o “problemi con il papà” e viene utilizzato per definire relazioni padre/figlia considerate disfunzionali, nonché le conseguenze che tale legame di attaccamento avrà nella creazione delle future relazioni della bambina, una volta divenuta adulta, condizionando soprattutto la scelta del partner e la natura del rapporto di coppia.
In modo spesso inconsapevole, da parte dei padri, o delle madri se parliamo del corrispettivo Mommy issues, possono essere messe in atto dinamiche comportamentali capaci di formare nei bambini pericolosi complessi interiori, spesso dolorosi e non facili da gestire, elaborare e superare, nonostante sia importante precisare che né il daddy issues né il mommy issues sono considerarti disturbi psicopatologici riconosciuti a tutti gli effetti.
Il concetto si riferisce ad una molteplicità di atteggiamenti non appropriati, perpetuati dai padri verso le figlie femmine, che andranno a costituire la base su cui si formeranno le relazioni future.
Nel daddy issues si assiste comunemente ad un legame della bambina verso il padre caratterizzato da forte gelosia, che vede come antagonista e rivale la madre, e comportamenti possessivi piuttosto esasperati che mettono in evidenza quanto il padre venga percepito come principale figura di riferimento affettivo a discapito di quella materna, spesso aggredita e allontanata.
Compito del padre, in una relazione di attaccamento sicura e sana, sarebbe quello di provvedere in modo assertivo, ma prudente ed emotivamente sintonizzato con il mondo interiore della figlia, a riequilibrare tale dinamica, ponendo limiti e confini chiari nel rapporto con la figlia e in quello con la compagna/madre, così da non confondere ruoli e compiti ad essi annessi, favorendo il giusto processo di identificazione della bambina con la madre, indispensabile per un adeguato sviluppo della propria personalità ed identità.
Al contrario, però, se il padre non riuscirà a gestire correttamente questa fase, definita anche da Jung come complesso di Elettra, il rischio è di andare incontro proprio al daddy issues, cioè a comportamenti spesso altamente disfunzionali capaci di interferire profondamente con lo sviluppo psicofisico e relazionale della figlia.
Sono correlate alla formazione del daddy issues soprattutto situazioni di rapporti con il proprio padre connotati da assenza, anaffettività, tendenze abbandoniche, inaffidabilità e narcisismo del genitore. In questo ultimo caso, il padre narcisista potrebbe vedere una conferma della sua desiderabilità e grandiosità nello “speciale” attaccamento da parte della figlia.

Per identificare gli effetti del daddy issues è possibile osservare e rilevare alcuni sintomi specifici come:

  • Costante bisogno di essere rassicurata e forte timore dell’abbandono;
  • Bassa autostima ed instabilità emotiva;
  • Tendenza ad essere ipercontrollanti e ad avere forti reazioni di gelosia;
  • Difficoltà nella costruzione e nel mantenimento di relazioni di coppia solide e durature.

Al fine di affrontare tali rischiose dinamiche, derivanti dal tipo di relazione avuta con il proprio padre, sarà indispensabile partire dal riconoscimento delle emozioni negative provate ricollocandole e ricollegandole a schemi relazionali del passato e alla loro capacità di influenzare il presente.
Sarà possibile, anche all’interno di un percorso terapeutico, qualora ritenuto necessario, apprendere nuove modalità per superare dolorosi e disfunzionali legami ed impadronirsi della propria serenità e di un ritrovato equilibrio.

Per approfondire:

  • Andreoli S., Papà fatti sentire, Rizzoli, 2018;
  • Attili G., Attaccamento e legami, San Paolo, 2018;
  • Scabini E., Psicologia dei legami familiari, Il Mulino, 2019.

Autrice: Ilaria Corona

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