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I “buoni propositi” per l’anno nuovo: quali strategie per realizzarli?

L’inizio è la patte più importante del lavoro” (Platone)

Con l’inizio del nuovo anno, in genere, rinnoviamo i nostri progetti, i cosiddetti “buoni propositi”, gli obiettivi da raggiungere per migliorare la nostra vita e lasciare andare le cose che vogliamo eliminare o cambiare.
Il passaggio dal vecchio al nuovo anno segna un momento di bilanci tra ciò che abbiamo realizzato e ciò che, con frustrazione, non abbiamo ancora raggiunto: una stabilità affettiva o lavorativa, la perdita di peso, l’acquisto di una casa, un trasferimento.
Ma se, da un lato, questi buoni propositi ci aiutano a partire con slancio e positività all’inizio del nuovo anno, dall’altro lato, possono essere vissuti come fonte di ulteriore frustrazione e stress se non formulati nella maniera più funzionale.
Come ogni nuovo inizio, infatti, la curiosità e il desiderio di novità portano con sé anche la paura del cambiamento e mille perplessità su come affrontarlo per l’incertezza e l’imprevedibilità che lo accompagnano.
Sono proprio i nostri dubbi e le nostre preoccupazioni davanti al nuovo che, spesso, diventano un ostacolo al raggiungimento dei nuovi obiettivi al punto di farci indietreggiare e procrastinare.
Ma come possiamo realizzare i nostri buoni propositi? Perché, a volte, è così difficile mantenerli una volta identificati?

Proviamo allora ad individuare alcune strategie che ci possano essere di aiuto per iniziare col piede giusto il nuovo anno e proseguire allo stesso modo il cammino.
Per prima cosa diventa importante prefissare degli obiettivi che siano raggiungibili e realistici in modo che siano più semplici da conquistare e da gestire.
Perché un obiettivo sia considerato realizzabile occorre valutare diversi fattori in termini di impegno economico, organizzativo e di tempi tecnici necessari.
In questo senso, avere pochi obiettivi ma mirati, specifici e misurabili ci aiuta a non disperdere energie mentali o andare incontro a frustrazioni o stress focalizzando l’attenzione su quello prescelto e diminuendo la percentuale di abbandono nel corso del tempo.
Anche scomporre l’obiettivo finale in compiti intermedi specifici ci consente di mantenere alta la concentrazione e la motivazione di base perseverando nell’impegno iniziale.
Quindi, proviamo a concentrarci con pazienza e costanza su un obiettivo alla volta, a partire da quello più semplice, tenendo conto del fatto che alcuni obiettivi necessitano inevitabilmente di passi intermedi prima di arrivare alla completa realizzazione.
Un elemento da non trascurare sono i processi motivazionali alla base dei nostri propositi che ci aiutano a comprendere, attraverso un’attenta autoanalisi, quali fattori ci abbiano impedito precedentemente di raggiungere gli obiettivi prefissati e come bypassarli non ripetendo gli stessi errori.
Durante questo processo è, altresì, importante puntare sui successi ottenuti sfruttandoli come incentivo per alimentare la nostra autostima ma, allo stesso tempo, tenere conto anche dei possibili insuccessi e intoppi come campanello d’allarme che segnala, ad esempio, qualche strategia non ha funzionato o che un obiettivo non era del tutto realistico e che necessita di ulteriori aggiustamenti per rendere i propositi più funzionali alle nostre esigenze preservando il nostro benessere generale.
Infine, poter condividere i nostri buoni propositi con qualcuno può essere uno stimolo in più sia per continuare a perseguirli che per non abbatterci nei momenti di difficoltà o di stallo.
Anche le neuroscienze ci vengono in aiuto nel dimostrare che lo stress determinato da momenti particolari può essere percepito come un’opportunità di cambiamento nella misura in cui, creando una connessione tra passato, presente e futuro, ci permette di migliorare la nostra capacità di apprendimento e di conoscenza attingendo da una memoria esperienziale.
E allora, se è vero quello che dice il regista e compositore Alejandro Jodorowsky “Il primo passo non ti porta dove vuoi, ma ti toglie da dove sei”, è proprio attraverso quel primo passo che possiamo andare dove vogliamo, in ogni momento e in ogni ambito!

Per approfondire:

  • Canevaro A., Quando volano i cormorani. Terapia individuale sistemica con il coinvolgimento dei familiari significativi, Ed. Borla, 2009;
  • Giusti E. Smettere di rinviare. Come portare a termine impegni e compiti senza più indugi. Franco Angeli Editore, 1994;
  • Jodorowsky A., Bess G., Lama bianco. Vol. 1: Il primo passo, Edizioni Di, 2000.

Autrice: Lorella Cartia

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