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Ti tengo d’occhio: la mania del controllo

Il comportamento di alcune persone definite “controllanti” è connotato spesso da continui tentativi di mantenere il potere anche sugli altri, oltre che di avere il controllo delle situazioni, alla ricerca più o meno consapevole di raggiungere ordine e stabilità emotiva.
Innanzitutto, chi manifesta quella che comunemente è chiamata “mania di controllo” tende anche a presentare uno stato di forte ansia legata al timore di non riuscire a soddisfare i propri bisogni, di ritrovarsi a non saper gestire eventi imprevedibili, sia nella vita personale che nella realtà relazionale, lavorativa o in qualsiasi altra attività quotidiana.
In altri termini, attraverso il controllo si tenta di impadronirsi, di riappropriarsi, di situazioni che altrimenti si teme possano sfuggire, creandosi però aspettative a volte illusorie circa la possibilità di raggiungere tale obiettivo e forte senso di frustrazione, laddove alcune circostanze si presentino come inaspettate e di difficile gestione, soprattutto quando riguardano gli altri e i rapporti interpersonali.

In abito relazionale, infatti, la tendenza ad un eccesso di controllo sulla vita del partner, ad esempio, costituisce una condizione di rischio elevato di esasperare conflittualità e logorare il legame, fino a divenire tossico e disfunzionale o addirittura sfociando nella manipolazione affettiva.
Dietro al controllo si potrebbe celare il bisogno di trovare sicurezza e punti fermi, necessari ad attutire o annullare dolore e sofferenza, pur rappresentando presumibilmente esso stesso una condizione di disagio.
Questo accade perché a causa della mania del controllo ogni cosa che si allontana dal proprio piano organizzativo diviene inevitabilmente motivo di preoccupazione e forte angoscia.
Inoltre, l’eccesso di rigidità adottato dal controllante potrebbe interferire negativamente nella realtà relazionale del sistema familiare e nel contesto sociale, determinando allontanamento da parte degli altri ed isolamento.

Quali sono le caratteristiche più comuni delle persone maniache del controllo?

  • Incapacità di adattamento alle situazioni e chiusura rispetto alle visioni altrui, quando differiscono dalla propria, con atteggiamento rigido ed irremovibile;
  • La perdita anche temporanea del controllo può portare a repentini sbalzi d’umore o a tentativi di manipolazione degli altri:
  • Ipercriticità anche diretta verso se stessi, scarsa consapevolezza delle proprie emozioni e bassa autostima correlata alla paura di sbagliare, poiché non ci si percepisce all’altezza delle situazioni.

Il tentativo reiterato di mantenere il controllo su tutto e tutti sembrerebbe costituire una vera e propria difesa, una protezione rispetto a ciò che potrebbe accadere di inatteso ed imprevedibile per cui controllare, o provare a farlo, rappresenterebbe una modalità preparatoria funzionale alla gestione delle situazioni.

Una protezione che presenta però un conto salato da dover pagare, costituito da disagio, senso di continua impotenza, paura ed inadeguatezza con risvolti negativi anche a livello delle interazioni affettive o sociali.
Per quanto possano sussistere punti di comunanza tra le persone controllanti, la spiegazione del bisogno di controllo va ricercata e valutata sulla base al vissuto personale di ognuno, fondamentale per raggiungere la consapevolezza dei motivi che lo sottendono.
Un supporto psicologico in questo senso potrebbe fornire quell’aiuto necessario alla rilettura dei significati della propria storia e delle cause alla base della mania di controllo, riattivando inoltre una possibilità di entrare in contatto con la realtà interna ed emozionale.

Per approfondire:

  • Badalassi E., L’arte di vivere in equilibrio, Red, 2022;
  • Chaillè C., Imparate a non controllare tutto, Il Punto d’Incontro, 2008;
  • Mancini F., La mente ossessiva, Raffaello Cortina, 2016.

Autrice: Ilaria Corona

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