Studio psicologia a Roma | Contattaci

RICEVIAMO SU APPUNTAMENTO | PSICOTERAPIA ONLINE

Top

Il rito del funerale: coinvolgiamo anche i bambini?

Quando muore qualcuno, gli adulti si interrogano sul significato di quella perdita, esprimono il proprio dolore, i rimpianti per quello che avrebbero voluto dire o fare.
Capita di piangere nel ricordare chi non c’è più e di trovare consolazione nell’abbraccio con l’altro.
Partecipare al funerale e ai riti connessi consente loro di mantenere il ricordo della persona cara e, allo stesso tempo, di potersene piano piano distaccare.
Ma, in questo processo di elaborazione, capita che gli adulti non contemplino il bambino e la sua necessità di venire, allo stesso modo, supportato nel lungo e delicato percorso di preparazione all’addio con la persona amata, anche attraverso la partecipazione al suo funerale.

Qual è il significato simbolico del funerale e perché è così importante per l’uomo?

Il funerale è un rituale universale che si celebra in tutto il mondo per commemorare la vita di una persona che, naturalmente o imprevedibilmente, ci ha lasciato.
In generale, il funerale ha lo scopo di fornire un luogo e un momento di rito sociale in cui la comunità possa stringersi ai familiari e condividere con loro il dolore della perdita.
Partecipare al funerale sottolinea un senso di appartenenza e di identità culturale, riducendo anche la sensazione di isolamento e solitudine che spesso accompagna l’assenza.

E per i bambini? Come comportarsi? È giusto farli partecipare al funerale?

Anche per loro il funerale può avere un significato simbolico notevole.
Sebbene questo spesso spaventi gli adulti, l’accettazione della perdita di una persona cara e l’espressione del dolore che ne consegue passano anche attraverso la sua partecipazione al funerale.
In quanto componente della famiglia, il bambino ha il diritto di partecipare a tutte le occasioni importanti che si presentano, comprese quelle tristi, se ne manifesti la volontà o si senta pronto.
Essere presente alla cerimonia lo aiuta ad acquisire maggior consapevolezza di ciò che è successo.
Viceversa, se non reso partecipe dell’evento, può convincersi di non essere abbastanza importante per la sua famiglia e ciò può incidere sul suo senso di appartenenza e sicurezza personale futura.
Prima di partecipare al funerale, i bambini dovrebbero essere preparati in modo adeguato a comprendere ciò che sta accadendo e come comportarsi.
Può essere utile fornire loro spiegazioni semplici e il più possibile aderenti alla realtà sulla morte e sul funerale, adattate all’età e al loro sviluppo cognitivo.
Anche coinvolgerli nella scelta dei simboli e dei riti del funerale, come la scelta dei fiori, li può aiutare a sentire di avere un ruolo attivo nella celebrazione della vita della persona scomparsa.
In questo modo, il bambino ha la possibilità di comprendere che il dolore non appartiene solo a lui ma che, come lui, ci sono tante persone che lo provano.
Comprendere che si può esprimere la sofferenza e, allo stesso tempo, che si può trovare conforto nelle altre persone che come noi sono tristi, può essere liberatorio e ci fa sentire meno soli.
Questi riti funebri inoltre possono permettere al bambino, laddove non fosse stato possibile prima, di salutare per un’ultima volta la persona amata.

E dopo il funerale?

Anche dopo il funerale è importante continuare a supportare i bambini nel processo di elaborazione del lutto, attraverso un frequente dialogo, un ascolto empatico e il sostegno emotivo.
Per aiutarli ad esprimere le proprie emozioni e sentimenti riguardo alla perdita della persona cara potrebbe essere utile, per esempio, coinvolgerli in attività creative, come il disegno o la scrittura.
Coltivando il ricordo di eventi positivi che hanno costituito l’unione tra il bambino e la persona cara, il bambino ha la possibilità di introiettare l’eredità emotiva da lei donatagli.
Ciò può consentire la costruzione di un senso di continuità tra passato e presente.
Talvolta, dopo la partecipazione ad eventi emotivamente impegnativi o dolorosi come un funerale, i bambini possono manifestare comportamenti che potrebbero sembrare fuori luogo, di insensibilità o di disinteresse.
Queste reazioni sono del tutto normali se si tiene conto del fatto che i bambini non riescono a tollerare per un lasso di tempo troppo lungo il dolore e hanno bisogno di distrarsi, di evadere un po’ e persino di ridere!
Allo stesso modo, il silenzio o la mancanza di domande possono essere interpretate come accettazione, ma spesso nascondono il tentativo di proteggere i genitori, non esponendoli ad ulteriore sofferenza.
In tutti questi casi, è più opportuno che siano i bambini a decidere quanto tempo “dedicare alla tristezza” e quanto “alla gioia o al gioco”, concedendo loro il tempo necessario.
L’elaborazione di tale evento è favorito dall’avere un adulto vicino che gli consenta di esprimere la sua sofferenza e legittimare le sue emozioni.

Per approfondire:

  • Florian M., Mi nascondete qualcosa, Ed. Gribaudo, 2011;
  • Pellai A., Tamborini B., Perché non ci sei più, Ed. Centro Studi Erickson, 2011;
  • Vianello R., Marin M.L., La comprensione della morte nel bambino, Ed. Giunti Barbera, 1985.

Autrice: Lorella Cartia

error: Contenuto protetto !!